Vi svelo un segreto: le presunte proprietà sbiancanti del carbone attivo contenuto in polveri e dentifrici non sono scientificamente riconosciute.
Spesso questi prodotti vengono percepiti come naturali, organici, eco-friendly, ed è proprio per questo che vengono acquistati. Molti credono –erroneamente– che il trattamento sbiancante professionale possa essere in qualche modo dannoso e troppo costoso, per questo scelgono prodotti spacciati per naturali e rimedi casalinghi come i miscugli acqua-bicarbonato-limone che sono in realtà più dannosi che mai.
Speso sento dire “ mi creda dottoressa, dopo aver spazzolato i denti con il dentifricio al carbone attivo, i miei denti erano realmente più bianchi!”.
No, semplicemente no. Si tratta di un un trucco purtroppo! I denti appaiono momentaneamente più bianchi a causa dell’ EFFETTO OTTICO dato dal contrasto nero/bianco. A questo si aggiunge il potere ABRASIVO che il carbone attivo possiede, con cui al massimo può rimuovere le macchie, ma certo non può cambiare il colore dei denti. Fate attenzione però: essendo abrasivo, può anche “graffiare” lo smalto (ovvero la porzione più superficiale), che quindi tenderà a macchiarsi ancora più rapidamente!
Il consiglio che posso darvi è quello di affidarvi sempre ad un professionista per la cura e l’estetica del vostro sorriso.
Non pensate di risparmiare comprando prodotti online, dentifrici che millantano proprietà magiche, e soprattutto non inventatevi intrugli strani “naturali”, quelli si che rovinano lo smalto , lo abradono e lo corrodono!
L’unico modo di sbiancare i denti, ovvero di cambiarne il colore, è grazie a un trattamento sbiancante professionale che utilizzi perossido di idrogeno o di carbamide.
Il trattamento non è affatto dannoso, agisce infatti grazie ad un semplice meccanismo : a contatto del dente il gel a base di perossido di idrogeno rilascia ossigeno, questo disgrega le sostanze che sono penetrate all’interno dei denti rendendoli più scuri nel tempo.
TRATTAMENTO SBIANCANTE DOMICILIARE
Spesso mi chiedete : qual è la tecnica più efficace per sbiancare i denti?
Nella mia pratica clinica è il trattamento domiciliare.
Prima di spiegarvi come funziona, vediamo insieme gli STEP FONDAMENTALI da seguire per ottenere i migliori risultati da un trattamento sbiancante.
A questo punto siamo pronti per iniziare!
Cosa prevede il trattamento sbiancante domiciliare?
Innanzitutto prendiamo le impronte della vostra dentatura, e con queste realizziamo delle mascherine trasparenti personalizzate.
All’interno di queste mascherine siete voi a posizionare una goccia del gel sbiancante professionale che vi viene consegnato: le mascherine vengono comodamente indossate in qualunque momento della giornata 2/4/6 ore al giorno – in base al protocollo che stabilisco per ognuno di voi – per circa 2 settimane.
In associazione al trattamento sbiancante eseguo sempre anche un trattamento remineralizzante e desensibilizzante: applicando una mousse specifica evitiamo che compaia qualunque tipo di sensibilità.
Perchè ritengo che questo trattamento sia il più efficace?
Perchè la tecnica domiciliare prevede un tempo di contatto del gel prolungato nel tempo e questo consente di sbiancare i denti in profondità. Infatti nel trattamento alla poltrona lo sbiancamento è più superficiale perchè si utilizza un gel che ha una concentrazione di perossido di idrogeno (molecola che sbianca) più elevata ma per un tempo ridotto, mentre nel domiciliare la concentrazione del prodotto è inferiore ma prolungata nel tempo ( alcune ore al giorno per un paio di settimane).
Quando proporre quindi il trattamento alla poltrona?
Personalmente lo eseguo solo in abbinamento al domiciliare per realizzare “una dose d’attacco”, oppure in quei pazienti che mi dicono “Dottoressa, delle mascherine non ne voglio proprio sapere”!
Ma i denti del giudizio vanno sempre estratti?
Assolutamente no, nella maggior parte dei casi ce li teniamo e pure stretti.
Un tempo i denti del giudizio venivano estratti di default perchè si credeva potessero creare un disallineamento dentale, in realtà ad oggi la letteratura scientifica non dimostra un nesso causale certo.
In linea generale l’estrazione è indicata nel caso in cui il dente del giudizio abbia un danno irreparabile o nel caso in cui la sua malposizione causi un danno al dente vicino.
Vediamo alcuni esempi:
2) In caso di PERICORONITE frequente : il dente non è del tutto “uscito” e c’è un pezzettino di gengiva che lo ricopre che si infiamma e si gonfia perchè al suo interno entrano i batteri
3) In caso di ASCESSI FREQUENTI, per cui la zona interessata si gonfia, compare dolore e pus
4) Se per allineare i denti, questi devono essere spostati indietro e i denti del giudizio occupano lo spazio necessario.
È doloroso togliere un dente del giudizio?
Assolutamente no! La procedura è eseguita in anestesia locale per cui non si sente alcun dolore. Successivamente è importante seguire attentamente le istruzioni e la terapia farmacologica che vi viene prescritta, in questo modo anche dopo l’estrazione, il dolore sarà controllato.
Prendersi cura della propria bocca non è un lusso, ma il modo migliore per prendersi cura di se stessi.
Ecco perchè da febbraio collaborerò con il dottor Mirko Manola, Medico Chirurgo Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva.
Abbiamo deciso di creare una sinergia perchè l’estetica non può prescindere dalla salute:
un bel sorriso prima di tutto è un sorriso sano.
Allo stesso modo, la percezione che abbiamo del nostro sorriso influisce sul nostro benessere psicologico. Essere soddisfatti quando sorridiamo ci rende più sicuri, accresce l’autostima e ci consente di affrontare situazioni di socialità e lavorative con maggiore energia e serenità.
I trattamenti odontoiatrici che possono migliorare l’estetica e l’armonia di un sorriso sono numerosi: dal trattamento Invisalign che consente di allineare i denti mediante mascherine quasi invisibili, alle faccette dentali [sottili gusci in ceramica in grado di modificare forma, colore, posizione dei denti], allo sbiancamento dentale e molto altro.
Per ognuno di voi verrà creato un piano di cura personalizzato, incentrato sulle vostre caratteristiche ed esigenze.
Vi aspettiamo per trovare insieme la strategia perfetta per migliorare il vostro sorriso mantenendone l’unicità.
Premessa
Se volete sbiancare i denti dovete affidarvi ad un professionista.
Tutti i prodotti che potete acquistare in autonomia [ ad esempio i dentifrici, le pennette, le lucette, ecc] NON SBIANCANO assolutamente nulla.
Perchè?
Semplice: per legge i prodotti da banco non possono contenere, quando lo contengono, perossido di idrogeno [ l’unica molecola in grado di sbiancare i denti ] in concentrazione > 0,1%. Capite bene che sono completamente inutili.
Dentifrici “whitening”
I dentifrici cosiddetti sbiancanti, NON sbiancano i denti, al massimo li SMACCHIANO in quanto la loro azione è prevalentemente abrasiva. Si tratta di prodotti che non cambiano il colore del dente ma possono essere utili, per periodi limitati, per prevenire la formazione di macchie.
Vanno utilizzati per periodi limitati perchè rischiano, sul lungo periodo, di graffiare lo smalto che quindi si macchierà ancora più rapidamente. Inoltre, non pensate che possano rimuovere macchie evidenti già formate: quelle si rimuovono solo con una seduta di igiene professionale.
Sbiancamento professionale
Sbiancare i denti significa cambiarne il colore, rendendoli più bianchi.
Per fare questo, l’unico trattamento efficace è quello professionale, eseguito dal dentista o igienista dentale: prevede l’utilizzo di un gel a base di perossido di idrogeno o perossido di carbamide in concentrazioni utili ad ottenere un risultato.
Meccanismo
Il gel a base di perossido di idrogeno a contatto del dente libera radicali liberi che rompono i legami molecolari delle sostanze pigmentate interne al dente. In questo modo il dente può ottenere un colore più bianco e brillante.
Funziona davvero?
Si, ma è fondamentale analizzare il vostro caso.
I risultati del trattamento sbiancante dipendono prima di tutto dalla qualità e dalla quantità di smalto, ovvero la parte più esterna del dente, che è quella che si può sbiancare.
Ecco perchè eseguo sempre una prima visita: ho bisogno di valutare il singolo caso e capire quali risultati possiamo ottenere.
Maggiore è la quantità di smalto, migliore sarà il risultato che possiamo raggiungere.
Nel caso in cui lo smalto sia ridotto ( ad esempio perchè consumato dal bruxismo, oppure perchè eroso chimicamente a causa del reflusso gastrico, piuttosto che a causa dell’utilizzo cronico di sostanze acide quali limone, coca cola ecc) i risultati potranno essere un po’ meno soddisfacenti e questo il paziente DEVE saperlo.
La visita serve proprio a capire quali siano le vostre esigenze: se andate dal dentista con l’intento di avere i denti bianchissimi ma non avete quasi più smalto, dovete sapere che lo sbiancamento non è il percorso adatto, potrà essere migliorativo, ma se vi aspettate il sorriso bianco luminoso e brillante non accadrà.
E che si fa se si vogliono i denti bianchi ma non c’è più lo smalto? In questo caso la soluzione può essere applicare delle faccette dentali, ovvero sottili gusci in ceramica che vengono applicati sulla superficie esterna del dente, quella che guarda la guancia.
È dannoso?
Assolutamente no: il trattamento sbiancante non è tossico né dannoso, tuttavia è importante che sia eseguito su indicazione del dentista o igienista dentale.
Cio’ che è veramente dannoso è utilizzare intrugli casalinghi, pensando di risparmiare denari e di utilizzare prodotti naturali.
Un esempio? Il classico intruglio a base di bicarbonato e limone è quanto di più pericoloso si possa utilizzare.
Il bicarbonato ha un’azione altamente abrasiva sul dente:
Il limone ha un’azione altamente erosiva: l’acido citrico a contatto del dente lo erode chimicamente, quindi lo smalto si consuma in modo irreversibile.
Tecniche
Prima di eseguire il trattamento sbiancante è fondamentale eseguire una seduta di igiene professionale (pulizia dei denti), anche nel caso in cui l’abbiate fatta da pochi mesi.
Perchè questo? Perchè per ottenere i risultati migliori è fondamentale rimuovere ogni traccia di macchia, placca e tartaro.
Trattamento alla poltrona
Il trattamento prevede che sia il dentista ad applicare sui denti il gel sbiancante professionale.
Il tempo di applicazione è relativamente breve ( circa 20 minuti per due volte, ma dipende dai protocolli).
Per ottenere un risultato apprezzabile sono necessarie più sedute (almeno 3 nella mia esperienza).
Questa tecnica la eseguo solo nei casi in cui il paziente rifiuti tassativamente di eseguire il trattamento domiciliare per mancanza di costanza/voglia, oppure in combinazione con il domiciliare per eseguire una seduta “d’attacco”.
Nella mia esperienza ritengo che la tecnica alla poltrona dia risultati meno efficaci e meno duraturi rispetto al trattamento domiciliare.
Trattamento Domiciliare
Si prendono le impronte della dentatura e si realizzano mascherine trasparenti personalizzate all’interno delle quali sarà il paziente a posizionare il gel sbiancante professionale che gli viene consegnato.
Le mascherine vengono comodamente indossate 2 ore al giorno per circa 14 giorni.
I risultati che si ottengono sono duraturi ed efficaci perché il tempo di contatto tra gel e denti è prolungato nel tempo: i denti sbiancano in profondità.
Sensibilità
É vero che i denti diventano sensibili se si fa lo sbiancamento?
NO, nella mia pratica clinica la sensibilità non compare perchè durante il trattamento sbiancante associo sempre un prodotto che è un forte desensibilizzante: questo previene qualunque tipo di sensibilità transitoria bloccandola a monte.
É vero che se soffro di sensibilità non posso sbiancare i denti?
NO, anche chi soffre di sensibilità potenzialmente può sbiancare i denti. Ovviamente prima bisogna eseguire una visita per capire a cosa sia dovuta e trattarla.
Quanto dura il risultato?
Dipende da tanti fattori, tra cui anche le abitudini quotidiane.
In media i miei pazienti chiedono di ripeterlo ogni anno e mezzo: essendo già in possesso delle mascherine, acquistano solo il gel sbiancante professionale (previa pulizia dei denti).
Mantenimento
Per mantenere i risultati il più a lungo possibile la prima regola è avere una buona igiene orale ed evitare l’uso cronico esagerato di alimenti/bevande pigmentanti come ad esempio il tè.
Esistono poi dei dentifrici specifici, da utilizzare per periodi limitati, che aiutano a preservare l’effetto dello sbiancamento.
Innanzitutto sapete cosa sono?
Sono delle vere e proprie ULCERE biancastre che presentano un alone rossastro.
In genere si formano sul palato, guance, lingua o alla base delle gengive.
Chi ne soffre con frequenza sa bene che i sintomi sono dolore, arrossamento e un gran bruciore!
Ma perchè vengono le afte?
Mi dispiace deludervi, ma ad oggi le cause non sono ancora chiare.
L’ipotesi prevalente è che si formino in caso di stress psicofisico, ci sono poi molti fattori scatenanti tra cui:
Come si curano?
Spesso guariscono spontaneamente nel giro di 1 o 2 settimane.
Se ciò non accade o sono molto dolorose, è possibile utilizzare prodotti per il controllo del dolore e per velocizzare la guarigione:
– Collutori e gel protettivi (Ad esempio prodotti come Alovex, Aftamed o Afte Rapid di Curasept)
– Corticosteroidi topici (su prescrizione del vostro dentista)
Un trattamento molto utile può essere anche l’utilizzo del laser!
Le afte sono tutte uguali?
No, quelle piu piccole di 1 cm, guariscono in 10-15 giorni, se più grandi di 1 cm sono più dolorose e possono impiegare anche 1 mese per guarire.
Esiste anche la stomatite erpetiforme, un insieme di ulcere puntiformi che spesso si confonde con l’herpes simplex [ questo invece si manifesta sul palato duro e il labbro esterno].
Si possono prevenire?
Si! Se siete soggetti alle afte è utile evitare cibi acidi o piccanti, mangiare molta frutta, verdura e cereali integrali. In caso di deficit è importante integrare le vitamine del gruppo B, ferro, zinco e acido folico.
Le afte sono contagiose?
No a differenza dell’herpes simplex, non lo sono!
Concludo con un ultimo consiglio:
se le afte si presentano più di 3 volte al mese o pensate possano essere connesse a fattori precisi, parlatene al vostro dentista!
Ci sono dei casi in cui può ritenere opportuno fare degli esami del sangue per verificare che non ci siano carenze o altre patologie sistemiche associate!